GINO MAROTTA
Pittore, accademico dal 1999
Nasce nel 1935 a Campobasso e muore a Roma il 16 novembre del 2012. La prima personale nel 1957 è alla galleria Montenapoleone di Milano. Nel 1959 alla galleria dell'Ariete espone piombi, allumini e bandoni. Collabora a diverse opere architettoniche tra cui il soffitto del Palazzo RAI a Roma, la vetrata del Centro Congressi di Bergamo e la facciata della Sinagoga di Livorno. Tra gli "environment" in metacrilato il "Bosco naturale-artificiale", esposto nel 1967 a Foligno e nel 1969 insieme a "Nuovo Paradiso", nella rassegna "4 artistes italiens plus que nature" al Musèe des Arts Decoratifs nel Palais du Louvre di Parigi con Ceroli, Kounellis e Pascali. Partecipa con "Giardino all'italiana", un intervento con balle di fieno, alla manifestazione "Arte Povera + Azioni povere" di Amalfi. Crea le scenografie della "Salomè", di "Nostra Signora dei Turchi" e "Hommelette for Hamlet" di Carmelo Bene. Sono del 1973 l'antologica alla Rotonda della Besana e l'"Eden Artificiale" nei giardini della XV Triennale a Milano. Nel 1984, nella sala personale alla Biennale di Venezia, espone le "Rovine dell'isola di Altilia". Tra le mostre più recenti si segnalano: la mostra antologica "Metacrilati" al Complesso del Vittoriano di Roma (2001), il grande "Albero della vita" nella mostra "Artisti italiani del XX secolo alla Farnesina" (2001), la personale "Metacrilati" a Seoul (2004), Nuova Delhi, Karachi, Islamabad, e Taipei, la personale "Natura e Artificio" alle Scuderie Aldobrandini di Frascati (febbraio 2005). Nell'ottobre 2005 è presente a Parigi con tre differenti mostre. Nel novembre una sua opera del 1957, "Il Vigilante", viene esposta alle Scuderie del Quirinale a Roma nella mostra "Burri, gli artisti e la materia 1945-2004". Nel giugno del 2006, negli spazi della Galerie Italienne di Parigi, vengono riproposti gli "Environnements" degli anni Sessanta. è dell'ottobre dello stesso anno, a Londra, durante la Frieze Art Fair, la mostra "Naturale-Trasparent-Artificiale: 1960 to 2006" nella David Gill Galleries.
Link interni:
"La collezione delle opere dei maestri accademici contemporanei"
Link esterni:
L'Accademia è strutturata nelle tre classi di pittura, scultura e architettura, equamente rappresentate nei raggruppamenti degli Accademici Nazionali e Stranieri.
I novanta Accademici Nazionali sono eletti fra i pittori, gli scultori e gli architetti italiani.
I trenta Accademici Stranieri sono eletti fra gli artisti e gli architetti ovunque residenti. Alle tre classi si aggiungono quelle dei Cultori e dei Benemeriti. I trentasei Accademici Cultori sono eletti fra gli studiosi dell'arte e dell’architettura di ogni nazionalità, venuti in particolare fama.
I ventiquattro Accademici Benemeriti sono eletti fra le persone di ogni nazionalità, che si sono eccezionalmente distinte verso le arti e verso l'Accademia.
Complessivamente gli Accademici sono centottanta. La massima carica dell'Accademia, da sempre assegnata a rotazione a un esponente di ciascuna delle arti, fino agli statuti approvati nel 1812 era rappresentata da un Principe, affiancato nella sua attività istituzionale da due Consoli. L'ultimo Principe fu Antonio Canova. Dopo di lui, la carica fu modificata in Presidente.
Accademia Nazionale di San Luca
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